La Cantina a Serralunga d’Alba (CN)
Serralunga d’Alba è un piccolo borgo medievale Patrimonio Mondiale dell’Unesco ed è proprio qui, tra le colline che la circondano, che sorge la cantina De Simone immersa tra i vigneti di Nebbiolo ed al centro di un contesto panoramico che si estende dalle Alpi marittime al Monte Rosa e che ti fa godere di paesaggi mozzafiato.
L’azienda da un punto di vista produttivo nasce nel 2016 con l’imbottigliamento della prima annata di Barolo ma già nel 2014 Fabio, insieme al padre Roberto, decidono di trasformare la vecchia casa di campagna in una cantina anche in considerazione del fatto che già nel 2010 avevano acquistato il primo vigneto di Barolo che, quindi, era pronto a dare i primi frutti.
L’azienda nasce perché Fabio, giovane ambizioso e lungimirante, voleva coronare il suo sogno a completamento del percorso di studi effettuato e grazie al quale aveva conseguito la laurea in Viticoltura ed Enologia. “Mi piaceva l’idea di intraprendere il percorso di costituzione di un’azienda con mio padre che ha una sperimentata esperienza da enologo (Roberto, padre di Fabio, è stato enologo per Fontanafredda per ben 42 anni - ndr) e quindi a mio avviso era un’ottima idea quella di sfruttare la sua esperienza nonostante avessimo deciso di intraprendere un percorso che lui non aveva mai seguito: la produzione di vini che fossero prodotti nel modo più naturale possibile”
L’azienda è in continua evoluzione ed al vigneto di proprietà se ne sono aggiunti altri, nel corso degli anni, atti a produrre Laghe Nebbiolo. Recentemente l’azienda ha preso in affitto un altro ettaro da destinare alla produzione della Barbera per ampliare la propria offerta di prodotti.
I dettagli che fanno la differenza
La filosofia aziendale è quella dei piccoli passi di elevata qualità volto alla valorizzazione dei colli circostanti mediante produzione di vini altamente rappresentativi del territorio delle Langhe.
“Abbiamo cominciato a fare poco vino perché nel primo anno ci siamo dedicati a fare molta sperimentazione ed infatti l’annata 2017 non è stata prodotta. Questo ci ha consentito di arrivare al 2018 con un progetto molto ben avviato”.
In tale ottica la produzione vuole essere totalmente rispettosa della natura e della terra che circonda la cantina e pertanto viene praticata un’agricoltura altamente sostenibile ed a tutela del territorio mediante l’utilizzo di tecnologie poco impattanti sull’ambiente. Proprio in virtù di questa consapevolezza ambientale l’azienda viene alimentata al 100% da energie rinnovabili.
“Ogni decisione che compiamo sarà la scelta che abbiamo fatto per il nostro futuro. Noi puntiamo ad un futuro sostenibile e di qualità. A tal fine cureremo ogni dettaglio della nostra attività come un figlio”
Filosofia produttiva
La filosofia produttiva è quella di realizzare dei vini con fermentazioni spontanea e basso contenuto di solforosa. Un percorso che strizza l’occhio ai vini naturali ed a quelli biodinamici (pur non essendo ancora certificati) ed anche nella scelta del distributore si è individuato un professionista che segue soltanto vini naturali. A lui è stata data l’esclusiva per la distribuzione dei vini De Simone in tutta Italia.
L’azienda De Simone, anche se giovane, si sta facendo apprezzare anche al di fuori dei confini nazionali da appassionati, wine lover e professionisti che amano questa tipologia di vino.
Non solo, la bontà dei vini De Simone è stata gradita anche da critici e siti specializzati come wineanorak che hanno dedicato al Barolo De Simone 2018 un articolo nel quale vengono elogiate le doti di eleganza ed equilibrio.
La produzione e le tecniche utilizzate
L’azienda è in costante crescita ed infatti si è passati dalle 7000 bottiglie di Langhe Nebbiolo prodotte nel 2019 alle attuali 10000. Mentre per il Barolo del Comune di Serralunga si parla di numeri talmente bassi da poterlo considerare un prodotto di nicchia. Si è passati dalle 800 bottiglie prodotte nel 2016 alle attuali 2500.
La filosofia produttiva è quella di effettuare un eccellente e maniacale lavoro soprattutto in vigna che possa consentire la perfetta maturazione le uve.
Maturazione tecnologica, maturazione fenolica e maturazione aromatica devono essere ineccepibili pertanto il lavoro in vigna deve essere impeccabile. Vengono utilizzate vaschette più piccole e sia la raccolta sia la fermentazione (pur appartenendo le uve allo stesso vigneto) non avvengono mai in un unico momento ma in epoche differenti. L’azienda utilizza (in cantina) una tecnica chiamata “uva intera” che prevede la fermentazione dell’intero grappolo col raspo che, però, deve essere perfettamente maturo onde evitare la produzione di un vino “difettoso” che si porti dietro uno sgradevole retrogusto verde ed amarognolo.
Una volta partita la fermentazione spontanea e man mano che la pressione aumenta gli acini del grappolo si rompono ed iniziano a fermentare. I vini prodotti con questa tecnica sono caratterizzati da grande equilibrio, indiscussa eleganza e suadente aromaticità.
Ovviamente questa tecnica si presta a delle micro produzioni come il Barolo De Simone perché più aumenta il quantitativo di uve prodotte più questa tecnica - ovviamente - diventa insostenibile.
Rese per ettaro
La resa per ettaro del nebbiolo atto a Barolo è pari 75 quintali per ettaro (nella 2016 che è stata un’annata molto concentrata la resa era stata di 60 quintali per ettaro) mentre per il Langhe nebbiolo si attesta intorno agli 80 quintali per ettaro (ben al di sotto delle rese previste da disciplinare)
Questa scelta è dettata dalla volontà di produrre un Langhe Nebbiolo dalle caratteristiche simili al Barolo per struttura e per qualità dei profumi “Scelta che in fase produttiva ci ha dato ragione perché ci siamo resi conto che eravamo quasi obbligati a percorrere questo sentiero perché utilizzando la tecnica del “uva intera” ci siamo resi conto che era obbligatorio concentrare un po' di più (effettuando dei diradamenti) per far maturare prima e meglio il raspo.
De Simone - Barolo del comune di Serralunga D’alba 2019: la degustazione
L'esame visivo ci presenta un vino dal colore rosso rubino pieno nel quale si intravede una leggera unghiatura granata ma, d'altronde, con un vino così giovane non poteva che essere così.
Al naso si presenta subito in tutta la sua eleganza con sentori di piccoli frutti rossi croccanti, di lamponi, di more e di mirtilli seguiti da effluvi di ciliegia, prugna e arancia sanguinella che virano pian pianino in note floreali suadenti ed ammalianti di viola e rosa. Soffermandoci nel calice, pian pianino, affiorano sbuffi balsamici di liquirizia, canfora e talco mentolato.
Il sorso è succoso e potente con tannini setosi ed educati, assolutamente integrati, grazie anche ad una ottima componente fresco/sapida (perfettamente bilanciata) che lo rende sferico e gastronomico e che invoglia un ulteriore sorso.
Lungo, persistente, pieno ed avvolgente questo vino stupisce per l'impressionante armonia.
Un vino pronto da degustare subito ma che possiede un incredibile potenziale di invecchiamento e longevità. Il tempo, quindi, potrà solamente migliorarlo, arricchendolo ulteriormente e donandogli ulteriore complessità e struttura. Caratteristiche, peraltro, abbondantemente presenti già oggi.
Premiato da Decanto - Testata Giornalistica on-line
La bontà di questo vino è stata già certificata nel corso di untold contest della testata giornalistica on-line Decanto nel quale il Barolo “del comune di Serralunga D’alba” - De Simone si è aggiudicato il premio più prestigioso: I TRE CAVATAPPI (articolo completo qui ) conquistando la giuria di esperti chiamati a valutarlo.
Non solo, l’azienda De Simone è stata premiata dalla rivista come “migliore cantina emergente” mentre il pubblico - chiamato a votare - le ha assegnato il premio “migliore etichetta”.
Un triplete - mutuando un termine dal gergo calcistico - di tutto rispetto per un’azienda che ha visto la luce solamente nel 2016 e che con l’annata 2019 e alla sua seconda vendemmia. Premesse che lasciano presupporre un futuro roseo e ricco di soddisfazioni.
Abbinamenti Consigliati
Il Barolo De Simone, specialmente in questa annata così giovane, vanta una trama tannica imponente anche se il produttore ha saputo renderli discreti e non invadenti. Ciononostante se pensiamo ad un abbinamento che possa esaltare le doti del piatto e del vino dovremo prevedere una forte presenza della componente umida (succulenza) che possa lubrificare il palato e controbilanciare le "durezze" del vino. Potrebbero quindi essere preferiti cibi strutturati ricchi di salse come il fondo bruno, la demi-glace e riduzioni di vino che conferiscano ai piatti la giusta succulenza ed untuosità.
A questo punto possiamo propendere per un abbinamento territoriale oppure per uno non territoriale.
Abbinamento Territoriale
Se la scelta ricade su un abbinamento territoriale allora state pur certi che il Barolo De Simone troverà in un Tajarin con Ragù Langarolo il compagno ideale. Un'altra accoppiata strepitosa potrebbe essere quella tra Barolo De Simone e Tagliata di Fassona con Tartufo Bianco d’Alba e perché no anche con il Cinghiale in civet e polenta.
Anche l’abbinamento con i formaggi vi lascerà a bocca aperta ed in questo caso mi sento di suggerirvi un invitante tagliere di formaggi piemontesi stagionati come il Castelmagno e il Bra Duro.
Abbinamento non territoriale
Se invece volete osare un abbinamento gastronomico al di fuori della cucina piemontese potremmo provare ad abbinare il nostro Barolo ad un’Anatra laccata alla pechinese, oppure ad un Manzo alla borgognona. E se vogliamo andare oltre i confini nazionali un ottimo abbinamento potrebbe esse quello con un secondo piatto di carne squisito, tipico della cucina ungherese, ovvero il Gulash.
Questo e tutto e me non rimane che salutarvi dandovi appuntamento alla prossima recensione.
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